Ragionare per luoghi comuni non è proprio una filosofia di vita di cui andare fieri. Sebbene in molti casi il comune pensare (male di solito) sia un peccato veniale che porta con sé un fondo di verità, per parafrasare il mitico Senatore Andreotti, non sempre è sinonimo di intelligenza e saggezza. Per quanto ognuno di noi ritenga se stesso dotato di un’intelligenza brillante, acuta e soprattutto originale non sempre, però il comportamento che ne consegue è altrettanto all’altezza. Anzi, spesso e volentieri è allineato al comune vox populi. Basti semplicemente pensare al condizionamento collettivo che hanno su di noi i vari messaggi pubblicitari. Basta osservare il mondo che ci circonda per verificare che ciò che viene propinato attraverso i messaggi pubblicitari è puntualmente presente nelle nostre abitudini, nei nostri abiti, cellulari, auto, e così via. Nessuno guarda la pubblicità ma tutti sono piccoli spot pubblicitari viaggianti. Niente di male, ovviamente. Oserei dire, meno male che la pubblicità ci propone prodotti e servizi che poi possiamo scegliere liberamente. Meno male che c’è informazione che poi a sua volta genera competizione tra le varie case/marche… Il problema,se così si può definire, è quando il comune modus operandi o “pensandi” diventa quasi un dogma, una verità assoluta. Una sorta di intelligenza collettiva a cui tutti fanno riferimento e di cui tutti si vantano di esserne gli originali interpreti. Il settore immobiliare è il settore principe per eccellenza. Chi non si ritiene un’esperto? Chi non sa valutare tra un buon affare o un prezzo fuori mercato? Chi non sa che bisogna fare attenzione alle agenzie immobiliari? Chi non sa che c’è crisi?

Tutti sanno tutto e tutto di tutti. Peccato che nonostante il mercato sia cambiato, le condizioni siano nuove, le opportunità tante e diverse… tutti continuano a ragionare secondo i luoghi comuni o comunemente usati negli ultimi 20 anni. L’intelligenza collettiva, ad esempio, vuole che: “…prima di vendere il mio immobile devo trovare quello che fa per me.Non ho fretta!” Chi non ha mai sentito queste parole? Vere, fino a prima della guerra (crisi del mercato iniziata nel 2008), oggi non più. Oggi pura follia. Un immobile da vendere non vale niente quando si affronta una trattativa. Anzi è una zavorra che ti impedisce di fare un’offerta seria visto che non sai quando lo venderai e soprattutto a che prezzo. Diverso invece è disporre di soldi (quindi appartamento già venduto o promesso in vendita) per comprare al miglior prezzo. Sicuri di sapere quanto si spenderà, senza margini di errore. Troppo originale? Forse. Non è un ragionamento difficile da capire, eppure assicuro che sono veramente pochi coloro che ne hanno capito fino in fondo la valenza. Purtroppo la vox pupuli ed il comune pensare bloccano al palo tutti coloro che vorrebbero cambiare ma che siccome non hanno fretta….

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